Cosa fare del "piacere di pensare", di quel lusso incongruo di chi sopravvive ad un genocidio? Dopo tre generazioni dallo sterminio armeno Janine Altounian, intellettuale francese figlia di scampati al primo genocidio del Novecento, ha elaborato una particolare riflessione tra memoria del passato e analisi psicoanalitica nel suo libro : Ricordare per dimenticare, edito da Donzelli in 2007.
Tra i tanti massacri e genocidi che si sono succeduti nel secolo scorso, quello del popolo armeno ha forse avuto un risvolto drammatico in più: è stato negato, cancellato, coperto dal l’oblio. Negli ultimi anni i sopravvissuti, i loro figli o i loro nipoti, hanno iniziato un importante, faticoso e dolorosissimo lavoro di scavo per portare alla luce la memoria della tragedia. A Parigi abbiamo incontrato Janine Altounian, una delle più importanti studiose di psicoanalisi e traduttrice di Freud, figlia di sopravvissuti al genocidio del 1915. E l’autrice di un piccolo grande libro: il diario di suo padre, l’odissea di un armeno in fuga dalla Turchia verso la salvezza. Il libro Ricordare per dimenticare è edito in Italia da Donzelli.