
L’intraduisible. Deuil, mémoire, transmission
1 janvier 2005
Mémoires du génocide arménien. Héritage traumatique et travail analytique
1 janvier 2009SINOSSI DEL LIBRO
Tra i tanti massacri e genocidi che tristemente si sono succeduti nel secolo appena concluso, quello del popolo armeno ha forse avuto un risvolto drammatico in più: è stato negato, cancellato, coperto dall’oblio. Negli ultimi anni, però, coloro che sono sopravvissuti, i loro figli o i loro nipoti, hanno iniziato un importante, faticoso e dolorosissimo lavoro di scavo per portare alla luce la memoria della tragedia.
Janine Altounian, una delle più importanti studiose francesi di psicoanalisi e traduttrice di Freud, figlia di genitori sopravvissuti al genocidio del 1915, a questo lavoro ha dedicato un’intera vita. Uno dei primi passi nella direzione del recupero della memoria del genocidio è stato il ritrovamento del diario che il padre scrisse nel 1921, subito dopo il suo arrivo in Francia, raccontando gli avvenimenti vissuti nel momento della deportazione.
GLI AUTORI
Janine Altounian, intellettuale, studiosa di psicoanalisi e traduttrice, è responsabile della supervisione alla traduzione delle opere complete di Sigmund Freud in francese.
Vahram Altounian, nato a Bursa, in Turchia, nel 1915 viene deportato insieme alla famiglia. Dopo aver perso il padre, è ospitato con la madre da un arabo e riesce a sopravvivere. Nel 1921 si rifugia in Francia, dove vivrà fino alla sua morte.
Con un saggio di Manuela Fraire.